Alighiero Boetti

Alighiero Boetti (1941-1994) nasce a Torino, dove esordisce nel 1967 prendendo parte alla corrente dell’arte povera. 

Fin dai primi anni della sua carriera si dedica ai progetti tessili affidati alle donne Afgane. Oggigiorno, potremmo dire che Boetti è stato un pioniere di tutti i movimenti che attualmente cercano di valorizzare il lavoro femminile. 

Nel 72’ inizia il suo lavoro artistico di Mappe e Planisferi  (tutti realizzati in tessuto) che proseguirà negli anni seguenti come indicatore dei cambiamenti geo-politici del mondo. 

Artista concettuale, versatile e caleidoscopico, moltiplica le tipologie di opere la cui esecuzione viene, a volte, delegata con regole ben precise ad altri soggetti e altre mani, seguendo, appunto, la linea del concettualismo, per cui non sempre l’artista deve essere artigiano della sua opera. 

Oltre alle sue più famose produzioni tessili, Boetti è famoso per i suoi tanti ‘esercizi’ su carta quadrettata, basati su ritmi musicali o matematici. Il tempo, il suo scorrere affascinante e ineluttabile, è forse il tema unificante della pluralità tipologica e iconografica di Boetti.

Più volte presenta alla Biennale di Venezia, riceve nel 1990 un’intera sala a lui dedicata. 

Boetti è stato anche un grande scultore che prediligeva soprattutto le forme geometriche. 

A partire dagli anni 90’ fino ai giorni nostri, la sua fama lo precede nelle molteplici mostre nei più importanti musei mondiali: il Moma di NY, la Tate di Londra e il Reina Sofia di Madrid. 

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