Giorgio Morandi

Giorgio Morandi (1890-1964) fin da piccolo dimostra una precoce predisposizione artistica, di cui sono testimonianza alcune primissime opere realizzate dal maestro.

A 17 anni s’iscrive all’Accademia di Belle Arti che frequenta fino al 1911, anno in cui inizia a maturare un proprio autonomo linguaggio, come si può riscontrare nel Paesaggio del 1911, per cui Cesare Brandi parlerà di “cielo vasto di solitudine senza approdi”.

Noti sono i riferimenti artistici che il giovane individua e che segnano la sua formazione: da Cézanne a Henri Rousseau, da Picasso a André Derain. Parallelamente Morandi sviluppa interessa per l’arte storica italiana e nel 1910 si reca a Firenze per ammirare dal vivo i capolavori di Giotto, Masaccio e Paolo Uccello nelle chiese e agli Uffizi.

Nel 1913 inizia a dipingere i primi paesaggi in villeggiatura con la famiglia. Nello stesso anno, si ha notizia della sua presenza fra il pubblico alle serate futuriste di Modena e di Bologna. Si interessa soprattutto al movimento futurista di Marinetti.

Dai 25 ai 40 anni si dedica all’ insegnamento di disegno nelle scuole elementari. Nel 1915 viene arruolato in guerra ma dopo un mese e messo si ammala gravemente e viene rimandato a casa. In questi anni lavora a molte opere ma ne distrugge anche tante.

Nel 1921 espone a Firenze in una mostra le cui opere sono presentate in catalogo da de Chirico. A metà degli anni 30′ è presente alle due mostre del Novecento italiano alla Permanente di Milano.

La sua prima partecipazione alla Biennale di Venezia viene segnata nel 1928, quando presenta quattro acquaforti e una cartella di incisioni.

Morandi espone frequentemente anche all’estero, a Parigi, negli Stati Uniti, a Berlino e Berna.

Finita la sua carriera nelle scuole elementari, Morandi ottiene la cattedra di incisione presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, ove insegnerà fino al 1 ottobre 1956.

Nel 1948, alla Biennale di Venezia, riceve il primo premio per la pittura, presentando undici tele degli anni 1916-1920.

Dagli anni 50′ in poi la presenza delle opere di Morandi nelle più importanti esposizioni internazionali di moltiplica in modo esponenziale. Oggi la sua fama, precede il suo nome storico e senza precedenti.

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