Lucio Fontana

Lucio Fontana (1899-1968) nasce a Rosario, in Argentina, da genitori di origine italiana. Dal 1906 al 1911 frequenta il Collegio Torquato Tasso di Biumo Inferiore (VA) e prosegue con la scuola tecnica del Collegio Arcivescovile Ballerini, a Seregno. Inizia così l’apprendistato dell’artista, prima con la pratica nello studio del padre scultore e poi presso la Scuola dei maestri edili dell’Istituto Tecnico “Carlo Cattaneo” di Milano.

Nel 1916, Fontana interrompe la Scuola e si arruola come volontario. Nel 1921 è di nuovo a Milano, e si diploma all’istituto edile. Verso la metà del 1927 si iscrive al primo anno di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Brera.

In questo periodo si dedica a diverse realizzazioni per il Cimitero Monumentale di Milano. Il 1930 è per Fontana un anno colmo di avvenimenti significativi: partecipa alla XVII Biennale di Venezia, presentando le sculture Eva (1928) e Vittoria fascista (1929), ed espone alla Galleria il Milione di Milano Uomo nero (1930), opera di profonda rottura.

La seconda metà degli anni 40′ è il periodo dei primi “Concetti Spaziali” che sanciscono l’avvio di una ricerca completamente inedita, destinata a rivoluzionare il mondo dell’arte contemporanea.

Nel 1951 vengono esposte alcune delle sue creazioni alla IX Triennale di Milano.

Dall’inizio degli anni Sessanta, Fontana si concentra con particolare impegno sulla serie degli “Olii”, opere su tela dove lo spesso strato di materia pittorica è attraversato da buchi o lacerazioni. Contemporaneamente Fontana lavora alla serie dei “Teatrini”, opere in cui le tele forate sono inserite in cornici di legno laccato sagomato. Sono anni di intensa ricerca e attività, che valgono a Fontana diversi riconoscimento internazionali.

Nel 1966 alla XXXIII Biennale di Venezia collabora con l’architetto Carlo Scarpa creando un’opera che vince il premio per la pittura.

Al 1967 risale la serie “Ellissi”: tavole ellittiche di legno laccato variamente colorate e attraversate da buchi eseguiti a macchina.

All’inizio del 1968 Lucio Fontana lascia il suo studio di Corso Monforte e si trasferisce a Comabbio (VA), ove continua a lavorare con particolare attenzione alla serie dei “Buchi” e dei “Tagli”.

Muore all’età di 69 anni a Varese il 7 settembre dello stesso anno.

RICHIEDI OPERE