Piero Manzoni

Piero Manzoni (1933 – 1963) nasce a Soncino, un paesino in provincia di Cremona. Fin da piccolo riceve un’educazione aristocratica e cattolica, passando la sua infanzia e giovinezza tra Soncino e Milano. A 18 anni si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza all’università Cattolica di Milano. Questi furono gli anni in cui sviluppa il suo interesse per la lettura, i concerti, il cinema e il teatro.

Nel 1953 comincia a dedicarsi più costantemente alla pittura. A metà degli anni 50′ inizia a frequentare l’ambiente artistico milanese visitando gli studi degli artisti Roberto Crippa e Gianni Dovaesponenti del Movimento spaziale, avvito dall’artista Lucio Fontana.

Nel 1956, Manzoni produce le sue prime opere con impronte di oggetti, con olio e materiali eterogenei su tela. L’anno dopo, espose in una mostra organizzata da Lucio Fontana, Enrico Baj, Bruno Munari, Arnaldo Pomodoro e alti.

Verso le fine del 1957 dipinge i suoi primi “quadri bianchi” dal titolo Achrome che due anni dopo saranno caratterizzati dalla tela cucita. Trasferitosi a Roma conosce artisti e galleresti della nuova avanguardia come Tano Festa, Mario Schifano e Franco Angeli.

Lo stile di Manzoni divine sempre più provocatorio: l’artista realizza Scultura nello spazio, ovvero una sfera pneumatica in sospensione si un getto d’acqua, ma anche Fiato d’artista, palloncini gonfiati da Manzoni, sigillati e fissati su una base di legno.

Alla Galleria Azimut nel 1960 Manzoni presenta una delle due “performance” più famose, ovvero Consumazione dell’arte dinamica del pubblico, divorare l’arte, dove offre ai visitatori uova sode da mangiare, “firmate” dall’artista con l’impronta digitale del suo pollice. L’opera sembra essere un atto rituale di comunione e consumazione tra artista, opera e pubblico. Le interpretazioni della performance sono diverse. Della performance Sculture viventi ci sono molte foto che documentato l’evento, in questi preziosi documenti Manzoni firma delle persone, munite poi di bollini che certificano la loro artisticità. Il bollino rosso significa che la persona sarà una scultura vivente fino alla morte, il bollino viola è simile a quello rosso ma a pagamento, il giallo indica che solo una parte del corpo è una scultura vivente, mentre il verde significa che la persona sarà scultura solo in determinate posizioni e atteggiamenti. L’ultima persona firmata fu Umberto Eco.

Nel 1961 Manzoni arriva ad un’intuizione radicale, spingendo ai limiti il concetto di arte. Una delle opere più provocatorie e sconcertanti opere di Manzoni sono le celebri Merda d’artista (1961), che seguono quasi un naturale processo biologico, dopo il Fiato d’artista e la Consumazione delle uova: il pittore “digerisce” il tutto. L’opera viene inscatolata nel maggio 1961, in novanta esemplari numerati. Questa è l’opera che più di tutte ha condizionato la notorietà di Manzoni come artista provocatore e dissacrante. Sopra la scatola un’etichetta riporta la scritta «merda d’artista. Contenuto netto 30 gr. Conservata al naturale. Made in Italy».

Piero Manzoni mette così in discussione il significato stesso della ricerca artistica, il ruolo dell’artista ma anche quello del pubblico.

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