Valerio Adami

Valerio Adami (Bologna 1935) fin da piccolissimo si dedica a dei disegni di rovine, dovuti agli anni dell’infanzia trascorsi durante la Seconda Guerra Mondiale. 

Trasferitosi prima a Milano e poi a Roma, inizia a studiare i capolavori dell’arte Rinascimentale italiana. Affascinato dall’arte, a poco meno di 20 anni decide di iscriversi all’Accademia di belle arti di  Brera, dove pratica il disegno classico per molte ore al giorno. 

Nella seconda metà degli anni 50’ inizia a firmare i suoi primi quadri e a partecipare ad un contesto artistico internazionale, conoscendo Bacon e Scott e presentando nelle sue prime gallerie. 

Nel 1964, ha una sala personale a Documenta III di Kassel, invitato da Werner Haftman; espone al Salon de Mai a Parigi e alla Galerie Krugier di Ginevra. 

Nel 1966 disegna il ritratto di Nietzsche. Espone i lavori recenti nelle gallerie Schwarz e Marconi di Milano con la mostra Pictures with connexions. Tiene una personale al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles.

Sulla scia dei ritratti, qualche anno dopo realizza anche quelli di James Joyce e di Anton von Webern e la serie di grandi quadri politici. Gli piacerà così tanto ritrarre che nel 1973 pubblica su alcuni giornali l’annuncio: “SEND ME AN IMAGE. Valerio Adami, painter, is looking for images”.

Negli anni 80’, dopo un po’ di mesi passati a viaggiare in oriente, torna in Europa e Italo Calvino decide di pubblicarlo in un suo catalogo. Gli anni successivi saranno caratterizzati da un lungo susseguirsi di mostre personali e non in molte città d’Europa e d’America. 

Valerio Adami è ancora in vita, sebbene non più artisticamente produttivo come gli anni passati. Tuttavia, la sua produzione è stata così ampia e così diffusa che i suoi dipinti continuano ad essere celebrati e venduti in un vasto scenario internazionale.

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